Da molti anni, con fasi alterne e alterne fortune, curo la comunicazione degli eventi culturali organizzati dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci. Dal Premio Strega, che tutti continuano rispettosamente a definire “il più prestigioso premio letterario italiano”, alle diverse iniziative che ogni anno la Fondazione realizza attorno all’universo dello Strega e dei libri in generale.
Ora il primo lavoro fatto qui ad Alter per la Fondazione Bellonci è stato quello di creare l’identità visiva e la comunicazione di un nuovo premio, il Premio Strega Ragazze e Ragazzi, dedicato ai giovani dai 6 ai 15 anni e organizzato insieme alle scuole elementari e medie di molti Comuni italiani.
Per questo premio – che segue la nascita, del Premio Strega Giovani – qui ad Alter con Giampaola e Lorenzo abbiamo pensato e realizzato un nuovo logo e un nuovo sito e questo ci ha dato lo spunto per iniziare un percorso di ristrutturazione e riprogettazione dell’insieme degli strumenti di comunicazione della Fondazione e dello Strega che ci terrà impegnati (e appassionati) per qualche mese.
Riccardo.
Siamo partiti da un concetto funzionale che è diventato il cuore di questo progetto: volevamo una navigazione semplice immediata e possibilmente non troppo nidificata. Volevamo l’immediatezza e la contestualità dei contenuti: un “qui e ora” che poi corrisponde ad un urgenza e curiosità propria dei ragazzi … e anche nostra!
Tutto il resto è stato mirato ad esaltare i colori che corrispondono anche all’identificazione dei due gruppi di età a cui il premio è diretto.
Il progetto in tutte le sue derivate di identità, è stato piegato strizzato moltiplicato espanso e dettagliato assieme a Stefano e Serena della Fondazione Bellonci, noi invece: Lorenzo, Riccardo e me medesima ci siamo adoperati per concretizzare con leggerezza, velocità e cento dubbi l’ora tutti i materiali, dal logo alla singola icona del sito…
Giampaola.
Alterare un logo esistente in modo che ricordi l’universo dell’infanzia ma sia fruibile anche dall’adulto. Una sfida doppia, dove il rispetto del marchio originale non doveva soffocare la creatività. Inoltre, l’infanzia a cui si fa riferimento è allargata, perché il logo deve essere comune a due fasce d’età molto diverse tra loro: 6-10 anni e 11-15 anni.
Un campo minato, quindi, fatto di riferimenti grafici a due immaginari opposti, quello del bambino delle elementari e quello del preadolescente che si affaccia al liceo. In mezzo, almeno un paio di ere geologiche in termini di crescita, passioni, emozioni…
In questo contesto di problematiche a matrioska, ho scelto di cercare una soluzione semplice, e mi sono scontrato con la complessità. Mi sono chiesto: cosa è comune a età così diverse? Ho trovato i pennarelli. Per il bambino, la naturale evoluzione della matita, per il ragazzo, lo strumento espressivo con cui gridare la propria, nuova personalità. Così lo storico marchio Strega diventa un outline nero da riempire con tratto incerto, come quello del bambino, o volutamente ribelle, come quello del ragazzo. I colori sono quelli che si trovano in una scatola di pennarelli base, senza troppe pretese: i bambini li usano tutti, che ne abbiano sei o sessantasei. E siccome si parla di streghe, ecco uno sfrontato cappellaccio in testa alla A che, con il suo tratto a matita, mira a bilanciare la grandezza della S.
Il font scelto per i testi è del tipo chalk, gesso, perché oltre l’ovvio riferimento alla scuola, ha la leggibilità del sans serif senza essere troppo rigido e formale.
Lorenzo.
Qui puoi navigare nel nuovo sito del: Premio Strega Ragazze e Ragazzi