Naomi Kawase, qui in Italia, non è molto conosciuta. Ed è un peccato, perché le sue opere sono sempre segnate da ”infinita delicatezza e poesia”, anche se i suoi temi non sono mai facili. È una regista che sceglie il suo pubblico.
E sono particolarmente contento di aver lavorato per questo suo bellissimo film che da noi uscirà a dicembre. Perché anche se si tratta soltanto di una declinazione e un’evoluzione della campagna uscita in Francia per il Festival di Cannes, mi piacerebbe che il mio lavoro contribuisse, anche solo un po’, a fare la fortuna di quest’opera emozionante e sensibile.